La strategia e il rapporto Gestione dei pericoli naturali in Svizzera, contenente molte delle misure necessarie, sono allineati tra loro. PLANAT ha inoltre tenuto conto di strategie rilevanti, quali ad esempio quella sull’Adattamento ai cambiamenti climatici o il Quadro di riferimento di Sendai per la riduzione del rischio di disastri (Sendai Framework for Disaster Risk Reduction) dell’ONU.
Obiettivi
Obiettivi della strategia
L’obiettivo della strategia è far sì che la nostra società sia in grado di resistere, rigenerarsi e adattarsi. Queste caratteristiche sono fondamentali per convivere con i pericoli naturali in Svizzera, potendo contare su un livello di sicurezza adeguato. A tal fine, valgono i principi secondo cui i responsabili gestiscono i rischi associati ai pericoli naturali in modo solidale e orientato al rischio, tenendo conto di tutti gli aspetti della sostenibilità.
Approccio
Approccio basato sui rischi
L’approccio basato sui rischi consiste nel confrontare tra loro le conseguenze dei vari pericoli naturali e di contestualizzarle rispetto ad altri rischi. La presenza di basi uniformi e di una procedura comparabile consente ai vari attori di individuare le necessità di intervento e di definirne le priorità.
Responsabilità
La responsabilità è di tutti
In Svizzera chiunque può essere esposto a pericoli naturali. Per questo motivo, tutti devono essere consapevoli dei rischi, diventare parte attiva e trovare insieme una soluzione. PLANAT considera il dialogo sui rischi uno strumento essenziale per costruire una società competente in materia di rischi. La responsabilità in tal senso spetta, oltre che alla politica e alle autorità, anche a progettisti, associazioni di categoria, assicurazioni, istituti di formazione e privati, come ad es. proprietari di immobili e inquilini.
Costi
Costi per la protezione dai pericoli naturali
Secondo lo studio a cura di PLANAT «Pericoli naturali: quanto costa la sicurezza?», la Svizzera investe circa 3 miliardi di franchi all’anno nella protezione contro i pericoli naturali. Di questi, 1,7 miliardi sono a carico di economie domestiche, imprese private e assicurazioni.