Rigenerazione

Nella fase della rigenerazione sono prioritari la ricostruzione di edifici e di infrastrutture e l'analisi approfondita degli eventi. Affrontati i problemi píú urgenti, la vita di ogni giorno riprende il suo corso. Uno dei compiti piú importanti è quello di mettere in atto in maniera opportuna gli insegnamenti che si possono trarre da quanto è accaduto. Alle soluzioni piú semplici e comode sono da preferire quelle che si ispirano a uno sviluppo sostenibile.

Analizzare l'evento

L'analisi dell'evento si prefigge lo scopo di capire le diverse sequenze di un evento e i processi naturali ad esso collegati (per es. precipitazioni, deflusso e trasporto di masse di terra o di roccia, oppure di neve o di ghiaccio) e di classificare l'evento confrontandolo con altri già capitati.

Per pianificare i lavori di ricostruzione devono essere a disposizione il piú in fretta possibile i primi risultati dell'analisi dell'evento, affinché possano essere corretti errori o lacune precedenti. I danni a edifici, infrastrutture, impianti o aree coltivate forniscono indicazioni sulla vulnerabilità. Devono essere analizzati a fondo, perché si possano trarre le dovute conseguenze nella fase della ricostruzione. Dell'analisi fa parte pure una verifica delle attività degli organi direttivi e delle forze d'intervento, allo scopo di migliorarne l'efficienza.

Attori

I competenti uffici cantonali per i pericoli naturali (per lo piú uffici del Dipartimento del territorio) raccolgono di loro iniziativa la documentazione quando si tratta di eventi di lieve entità. Nel caso di eventi di grandi dimensioni viene affidato un incarico a uffici specializzati. In casi eccezionali si fa pure assegnamento sulla collaborazione di istituti di ricerca per studiare a fondo le cause dell'evento e raccogliere dati per la ricerca di base.

Accertare le lacune nella protezione

Le lacune possono essere accertate seguendo due strade:

 

  • In retrospettiva: dopo un evento le lacune nella protezione vengono accertate direttamente attraverso l'analisi dei danni che si sono prodotti.
  • In prospettiva: i comuni sono tenuti ad allestire le carte dei pericoli e a indicare le aree di pericoli nel piano delle zone. Con la sovrapposizione delle carte dei pericoli con i danni causati dall'evento è possibile determinare le lacune nella protezione, riferiti a differenti scenari.

 

Attori

Alla determinazione degli obiettivi di protezione e delle lacune nella protezione partecipano svariati attori, poiché si tratta di proteggere la vita umana all'interno e all'esterno degli edifici e beni materiali. I proprietari di fondi devono essere al corrente di eventuali lacune nella protezione alla stessa stregua degli assicuratori.

Analizzare la vulnerabilità

Se, nel caso di un evento naturale, si assiste al ferimento di uomini o di animali o alla distruzione di edifici o infrastrutture, le cause dei danni devono essere chiarite. Perché queste cause siano chiarite, devono essere noti i diversi parametri relativi all'influsso del fenomeno sul territorio: per es. la velocità del vento, la profondità dell'esondazione o la forza del terremoto secondo la scala Richter. Nel caso di processi gravitazionali complessi come valanghe, caduta di massi o di pareti rocciose o di scoscendimenti è difficile stabilire questi parametri. Di grande aiuto possono essere, in situazioni simili, prove di simulazioni o con modelli.

Dopo l'evento, e' importante che l'analisi dei danni prenda avvio prima dell'inizio dei lavori di sgombero, quando le tracce del processo sono ancora ben visibili. Anche le tracce lasciate da oggetti solo lievemente danneggiati e nelle immediate vicinanze di oggetti che hanno subíto danni rilevanti possono fornire preziose indicazioni sull'effetto del processo naturale, ma anche sulla resistenza delle costruzioni.

Poiché sono pochi gli eventi naturali che forniscono immagini di danni facilmente analizzabili, nei laboratori di ricerca si procede alla simulazione di processi che provocano danni, per es. la simulazione di un terremoto con la vibrotavola.

I risultati dell'analisi della vulnerabilità forniscono indicazioni determinanti ai fini della definizione di norme edilizie e di riserve per oggetti situazioni in zone di pericolo.

 

Attori

L'analisi della vulnerabilità nel caso di un evento è spesso trascurata, perché le misure urgenti e la ricostruzione assorbono tutte le forze degli attori. Se possibili, le analisi dovrebbero essere affidate a esperti non coinvolti, per es. a persone delle compagnie d'assicurazione e della ricerca.

Ricostruzione

Sulla base dei risultati dell'analisi della vulnerabilità, la ricostruzione può essere avviata approntando le necessarie modifiche. Per es. a Schlans (Surselva GR), il letto del torrente che prima attraversava, zigzagando, il centro del villaggio è stato sostituito da un solido canale di deflusso. A tale scopo, per ragioni di spazio alcuni edifici distrutti non hanno potuto piú essere ricostruiti. Bastano spesso alcune lievi modifiche di carattere edilizio per evitare il prodursi di futuri danni, per es. alzando, nelle zone a rischio di esondazioni, il limite inferiore di porte e finestre.

Se, sulla base dell'analisi dei danni e la stima degli effetti di eventi futuri, i costi non giustificano una ricostruzione o non rispetterebbero il principio della proporzionalità per permettere la ricostruzione, la zona di pericolo dev'essere abbandonata. E' stato, per es., il caso dell'agglomerato friburghese Falli Hölli dopo i grandi scoscendimenti del 1994

 

Attori

Alla fase di ricostruzione di edifici e di impianti dev'essere dedicata la massima attenzione per evitare di ripetere errori nella pianificazione. E' importante fare una netta distinzione fra ripristino provvisorio e ricostruzione. Le licenze di costruzione dovrebbero perciò essere accordate solo a conclusione dell'analisi dell'evento e dei danni. Le autorità sono soggette in queste situazioni a forti pressioni, alle quali devono sapersi opporre.

 

Nell'ambito della ricostruzione le assicurazioni pongono spesso delle esigenze sotto forma di riserve di natura edilizia. I proprietari di fondi sono invitati a rendersi conto delle loro responsabilità personali e a mettere in atto semplici modifiche di natura edilizia, come per es. alzare la base delle entrate o sostituire i paletti di confine di un terreno con un muro di protezione. Si deve comunque badare che da una misura di protezione "egoistica" non prenda avvio un processo con risvolti poco simpatici. E' dunque importante che autorità e uffici competenti coordino la pianificazione delle misure.

Piano di zona e d'utilizzo del territorio

Dopo un evento di una certa entità, che ha causato notevoli danni, la valutazione dei pericoli dovrebbe essere rivista e la carta dei pericoli aggiornata. Sulla base della nuova carta dei pericoli può essere aggiornato il piano di zona e d'utilizzo del territorio.

 

Il piano di zona e d'utilizzo del territorio non può essere modificato a piacimento. S'impone una revisione del piano di zona, che, di regola, avviene ogni 10/15 anni.

Aggiornamenti urgenti vengono effettuati di regola nell'ambito di revisioni parziali dei piani di zona e delle disposizioni sull'utilizzo del territorio, per es. la dichiarata inagibiltà di una zona di svago o di un campo sportivo a causa del pericolo di caduta di massi.

Attori

Sulla base delle nuove carte dei pericoli e dei piani di zona e d'utilizzo del territorio esistenti, l'autorità comunale decide sui prossimi passi da intraprendere e su eventuali revisioni parziali delle basi della pianificazione. Queste disposizioni sono regolate cantonalmente e in Svizzera divergono nella loro attuazione. Le autorità cantonali e comunali collaborano strettamente nell'ambito di questo processo, con il coinvolgimento dei proprietari di fondi.